Lav84Corrado Saija Marghera

artist: Corrado Saija

title: Marghera

date: June 1, 2020

time: 59:11

size: 63 MB

enc: 320 Kbps



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Marghera
Presentazione dell'album


Marghera è un'esperienza sonora. Marghera è un itinerario musicale ed emotivo che porta a interpretare i suoni, a interiorizzare un messaggio soggettivo, personale, privato. Marghera è un'elaborazione di idee. Marghera è un riappropriarsi di un luogo-non luogo non antropizzato. Marghera è un gioco velato di sfondi.
Tinte malinconiche si alternano a spazi meditativi, tra densità e rarefazione. Suoni scolpiti, dialoghi, rumori, ritmi discreti; luoghi virtuali che diventano intimi, familiari; atmosfere eteree, vibranti, gassose, prodighe di suggestioni a tratti quasi rituali; ambienti sonori in cui abbandonarsi a sequenze di elettronica sofisticata, con tessiture ambient-glitch, o che indagano con pennellate tenui i diversi territori del suono. Un mondo ambient, lievemente pianistico. Un album che gioca sulle immagini, che presenta visioni di spazi esterni e di luoghi interni, da indagare con un punto di vista nuovo. Tutto questo è Marghera. Il resto va scoperto...


Lisbona

Lisbona nasce come studio per la parte sonora di un'installazione scultorea e luminosa. È un ambiente sonoro sintetico. Non è la Lisbona della vita mondana, è la città che viene dopo quei momenti, dopo la festa, è la città che dorme. È un notturno. I cieli tersi, i colori luminosi e i bianchi abbaglianti cedono il posto al silenzio. In questo spazio, timido e schivo, ogni suono viene percepito come amplificato; in questa atmosfera rilassata, resa da una sottile progressione di suoni che, a tratti, si colorano di malinconiche tinte melodiche, senza variazioni rilevanti, eccetto qualche escursione nel volume, si passeggia e ci si perde tra i larghi viali, eleganti, tra le piazze, e ci si siede in un caffè notturno, a riflettere, o a sgombrare la mente. Sembra di guardarla con gli occhi di Pessoa l'anima della città, pare di coglierne il genius loci. A guidare l'ascolto sono le sensazioni, che rivelano numerose identità a uno spettatore che procede lentamente.


Marghera

Ispirato a un brano di Gigi Masin, in collaborazione con Marco Gazich, Corrado Saija compone Marghera. Il compositore interpreta il luogo come un poeta metropolitano, che vaga senza meta, affascinato dai paesaggi industriali nei pressi della raffineria. Una periferia spettrale, grigia, che appare seducente, e suscita l'intenzione di tradurre in musica un luogo percepito come suggestivo. L'ascoltatore vede quegli spazi vuoti che parlano di industria e di deindustrializzazione, di vecchio e di nuovo; li vede attraverso le sue lenti, che mettono a fuoco i suoni, rendendo tutto più chiaro, più nitido, più comprensibile, che mettono a fuoco la realtà. Oppure la alterano. La musica dunque diviene un navigatore indispensabile, una guida per cogliere tutti gli aspetti nei loro dettagli estetici. Suoni che evocano la memoria, la voglia di ricostruire, di avere un'identità, non necessariamente intrisa di nostalgia. O forse sì.
La materia cede alla ricercatezza del suono, che si allarga nello spazio. Atmosfere eteree diffondono punti interrogativi che restano sospesi nell'aria, senza risposta.


Voglar

Note sparse di piano, campanelli e piastre intonate disegnano atmosfere rarefatte in una fusione tra musica ambient, down beat e glitch music.
In collaborazione con Marco Gazich, Corrado Saija elabora idee ammantate da un accattivante alone di espressionismo digitale astratto.
Voglar è il focolare, ha il gusto di un buon vino, da assaporare lentamente. Voglar è una manifestazione onirica al di là del tempo e dello spazio; Voglar è un sogno, un momento di sospensione, uno stato di grazia, è evasione verso mondi sommersi, è una realtà parallela alle altre, è una possibilità, in cui l'orizzonte del senso sembra risiedere nel buio.
A volte non ci resta che ascoltare la musica e abbandonarci ai suoi itinerari, per vedere dove ci porta, senza aspettative.


Watermusic

Watermusic porta lo stesso titolo di un brano di William Basinsky, a cui è ispirato. Appartiene al filone della Drone music, a cavallo tra ambient, musica sperimentale e sound art. Un'atmosfera rarefatta, meditativa, avvolgente. Chi ascolta diviene esploratore di sé, si immerge nel proprio mondo interiore, indaga i suoi luoghi psichici, accettando il socratico invito a conoscere se stesso; da viaggiatore si mette così in ascolto, si specchia nel proprio pensiero ed entra in connessione con la sua parte più profonda, prende coscienza e si risintonizza; si fa attore in un proprio teatro, intimo, vuoto o pieno, in cui ricorda e immagina, mentre riso e pianto si fondono negli stessi solchi.


Nilde

Nilde nasce dalla collaborazione con l'artista milanese LeoNilde Carrabba: è il commento sonoro alla sua opera pittorica. La durata, di circa trenta minuti, si articola in fasi che corrispondono all'alternanza di luce e buio, di pieni e vuoti previsti per l'installazione.
Il sincretismo musicale si esplica nell'innestare su atmosfere ambient elementi ispirati al canto tuvan e accenni alla tradizione musicale giudaico-spagnola.


Simona Natalello