Lav77Gabriele Bruzzolo refresh your memory (sounds for theater)

artist: Gabriele Bruzzolo

title: refresh your memory (sounds for theater)

date: January 27, 2018

time: 1:43

size: 247 MB

enc: 320 Kbps

style: ambient, experimental



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Gabriele Bruzzolo
"Refresh your memory (sounds for theater)"

01. Memory 1 (2007) 48'58"

02. Memory 2 (2008) 53'57

Gabriele Bruzzolo: laptop, giradischi, percussioni, looper, effetti, xa-phoon (pocket sax), flauto etnico, fisarmonica giocattolo, oggetti.

"Memory 1": registrato dal vivo il 24 gennaio 2007 al Teatro "A.Vivaldi" di Jesolo Lido (VE) durante lo spettacolo "Nel nome di Ippocrate - Lettura indecente sulle sperimentazioni mediche nei lager" di Existo Teatro, regia di Walter Sabato, in occasione del "Giorno della Memoria".

"Memory 2": registrato dal vivo il 27 gennaio 2008 al Palazzetto dello Sport "F.Fontebasso" di Noventa di Piave (VE) durante lo spettacolo "Nel nome di Ippocrate - Racconti irriverenti sulle sperimentazioni mediche nei lager" di Existo Teatro, regia di Walter Sabato, in occasione del "Giorno della Memoria", all'interno della rassegna teatrale "Vertigini # 4".

Registrazioni effettuate da Gabriele Bruzzolo.

Editing e mastering effettuati nel gennaio 2018 da Stefano Bruzzolo.

Le registrazioni sono state effettuate direttamente su due tracce senza alcuna aggiunta o mix in post-produzione. Ci scusiamo, pertanto, per eventuali rumori di fondo, ronzii e click che non è stato possibile eliminare dalla registrazione originale. Alcuni di questi rumori sono presenti nei campioni audio d'epoca e nei vinili utilizzati durante l'esecuzione.
Non sono stati usati sequencer o basi pre-registrate, ma solo loop creati in tempo reale.

In copertina: "Q/48" particolare (2014, collezione privata) di Elisa Nogarin (www.studiomenguante.com)

Grazie a Walter Sabato e Marta Padovani (Teatrino della Neve, già Existo Teatro), Stefano Bruzzolo, Elisa Nogarin, Federica Silvestri.

contatti - cell. +39 340 55 21 334 - email faustroll68@gmail.com

2018 Gabriele Bruzzolo



Mantenere Memoria

Chiudiamo gli occhi e iniziamo un percorso all'indietro nel tempo, in quel periodo di oscurità totale nel quale il terrore albergava nell'animo di carnefici e vittime. Iniziamo a vagare lungo i viali e le baracche di quei luoghi maledetti chiamati lager. Chiudiamo con maggiore vigore gli occhi e forziamo la memoria, camminiamo in mezzo a quelle povere anime morenti, straziate. Entriamo nelle camere a gas, nei locali adibiti ai forni crematori. Usiamo la poca forza che ci rimane per accelerare il processo mnemonico, avviciniamoci alle brande delle povere cavie umane usate da Mengele per i suoi esperimenti, allunghiamo la mano cercando di accarezzarle, di dar loro pace cedendo al peso dell'orrore, mentre gocce di sangue scendono lentamente dai nostri occhi ancora serrati. Per quanto noi si possa immaginare, per quanto la nostra memoria ci aiuti nel processo del ricordo, nulla potrà mai eguagliare lo strazio realmente vissuto dalle moltitudini di esseri umani rinchiusi nell'inferno dei lager nazisti. Un dolore che va mantenuto vivo assieme al ricordo, unico modo per non rendere inutile il sacrificio di sei milioni di persone.
Mantenere memoria è l'obbligo di tutti noi, dobbiamo farlo attraverso il racconto tramandato dai pochi testimoni di quelle atrocità, attraverso le pagine scritte da chi è riuscito a sopravvivere, attraverso il suono, sommo accumulatore di immagini.
In questa due lunghe suite firmate da Gabriele Bruzzolo, il processo del ricordo viene attivato dal suono che ci porta direttamente nelle ultime camerate visitate con gli occhi della memoria. Ci avvolge in un flusso continuo di oscure ed astratte movenze che, al pari di continue folate di vento gelido, trasportano immagini, visioni raccapriccianti eppur vere. Una rappresentazione musicale del dolore estremo che però non riesce a scarnificare il nostro ascolto, così come venivano scarnificate le membra di quelle povere vittime. Ascoltiamo e percepiamo il terrore che giunge fino al confine oltre il quale la nostra ragione non può procedere.
Nella Giornata della Memoria, nella celebrazione della Shoah, Laverna Net Label china il proprio sguardo e si unisce al ricordo mantenendo memoria affinché nulla di simile debba più accadere.

Mirco Salvadori


Nota:

Undici anni fa l'attore e regista Walter Sabato della compagnia Existo Teatro mi chiese di sonorizzare dal vivo un suo lavoro in occasione della Giornata della Memoria per ricordare le vittime dell'olocausto. Lo spettacolo, basato su testimonianze e documenti ufficiali, raccontava le ignobili sperimentazioni su cavie umane portate avanti da medici e scienziati nazisti nei lager.
Il titolo provocatorio era "Nel nome di Ippocrate".
Ho partecipato due volte alla rappresentazione di questo lavoro, nel 2007 e nel 2008.
In queste due versioni di "Memory" - titolo dato alle improvvisazioni - non ho descritto col suono singole azioni o situazioni sceniche, perché, a parte nella sezione conclusiva dove non era prevista alcuna sonorizzazione, lo svolgimento dello spettacolo non avveniva sul palco, ma contemporaneamente in vari punti della sala, nei quali gli spettatori a gruppi rivivevano gli orrori degli esperimenti medici nazisti raccontati dagli stessi carnefici impersonati dagli attori.
Per questo motivo ho deciso di rappresentare a livello sonoro un flusso, una sequenza e una sovrapposizione di stati d'animo correlati all'argomento trattato, con l'uso della ripetizione con delay e in loop, quasi a ricreare la gelida e crudele ripetitività degli esperimenti di Mangele e compagni; spesso i loop sovrapposti hanno un sincronismo accidentale tra loro - inaspettata presenza di anime vaganti delle vittime dell'olocausto.
La melodia è pressoché assente: inutile - per me - rappresentare l'orrore con essa.
E forse l'ascolto non risulterà facile ma, come appare evidente, non è musica d'intrattenimento.
Le due performance, avvenute ad un anno di distanza l'una dall'altra, sono ovviamente differenti trattandosi di pure improvvisazioni live "vissute" durante lo svolgimento dello spettacolo, tuttavia sono due facce della stessa medaglia, due interpretazioni sonore dello stesso dramma.

Gabriele Bruzzolo, gennaio 2018