Il tema è la memoria, ma intesa come articolazione tra dati "puri" e dimensione emotiva, tra supporti tecnici e vita umana. Le memorie elettroniche personali contengono enormi quantità di informazioni e supportano la memoria relativa alla nostra vita. Ma in che modo influenzano il ricordo? La sua dimensione emotiva viene in qualche modo condizionata o alterata da questi supporti esterni?
L'immaginario umano si costruisce su un orizzonte che è quello del proprio spazio e del proprio tempo e anche il ricordo del passato è "filtrato" da questo immaginario attuale e dalle suggestioni estetiche della tecnica. Il paesaggio (urbano) e il senso estetico sono l'uno il prodotto dell'altro. Dunque anche il suono ne risulta contaminato. E il suono "elettronico", più che essere il risultato dell'utilizzo di synth o strumenti non elettro-acustici, è il prodotto di questo immaginario contemporaneo. E' un modo di sentire le cose, oggi.
Prima release ufficiale del progetto Molven, evoluzione di "matera electronics", che ha inaugurato le uscite della nostra label nel 2004.
Il suono è tra ambient/IDM e classica elettronica "analogica" e si sviluppa seguendo linee e manipolazioni che arrivano a sporcarlo e "decostruirlo".
Vari pattern si incastrano tra loro all'interno di un quadro sonoro cupo e dilatato in cui l'impronta "ipnotica" convive con la dimensione melodica.
Un paesaggio del futuro o un ritorno a quello originario?